Durante il percorso piccole meraviglie attraggono la vista del viandante: piccole fragoline saporite…
Delicatissime orchidee selvatiche
Lastre di ghiaccio tenace…
Timide primule dopo la neve..
Umili cascatelle..
Seguendo il Rio della Prata arriviamo presso le cascate : uno spettacolo davvero appagante!!
A questo punto proseguiamo entusiasti verso la meta definitiva, seguendo il Rio della Volpara,
che a tratti si fa impetuoso sulle enormi lastre di arenaria, formando i famosi scivoli della Volpara.
Il sentiero risale tra la vegetazione e ci trova di fronte alla Cascata.
Sullo sfondo sovrasta l’antico tratturo della Macèra della Morte che si sussurra sia maledetto.
La Macèra della Morte (2073 mt) deve infatti il suo nome ad una spaventosa battaglia tra il cartaginese Annibale e il console romano Quinto Fabio Massimo il “temporeggiatore”., furono così tante le vittime di questo scontro circa 30.000 morti, tra i quali il console Emilio Paolo, che lungo il canalone che porta a valle in direzione Est Ovest i loro corpi vennero accatastati come pietre destinate a formare una “macera”, un mucchio informe di pietre che diedero il nome alla vetta. Alcuni escursionisti giurarono, anni fa, di aver visto i fantasmi dei soldati aggirarsi minacciosi tra i prati circostanti. Molte storie e leggende accompagnano i viandanti che decidono di visitare questi luoghi, ma…..
... è ora di andare, riprendiamo di buon passo la strada del ritorno……prima che arrivi la sera!!! Così, costeggiando il tranquillo Rio della Prata, salutiamo questo angolo ancora così primitivo dove la natura domina sovrana!
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